di Silvio Arcangeli
Questo articolo fa parte del romanzo colettivo COVID-30. Leggi qui tutte le puntate.
da La Stampa Repubblica, 05/04/2030
“È strabiliante, ti cambia davvero la vita”.
“Credo di non essere mai stato così bene con me stesso, ora sono davvero ottimista per il mio futuro”.
“I miei colleghi, i miei amici, vedo tutto sotto una luce nuova”.
Questi sono alcuni dei commenti dei fortunati beta-tester che a Palo Alto hanno sperimentato in gran segreto la prima versione ristretta di Assisted Living.
Da diversi mesi circolavano indiscrezioni fantasiose, ma finalmente il servizio, che promette di rivoluzionare completamente il mercato del lusso informatico, è stato ufficialmente annunciato: da domani potrà essere sottoscritto da tutti i fortunati possessori di un account premium.
“Abbiamo inventato la psicoinformatica, ne abbiamo scritto la storia, ed oggi la doniamo definitivamente al mondo, per migliorare la vita delle persone”, ha dichiarato estatico Mark Zuckerberg al termine della presentazione ai media. Potrebbe sembrare la solita enfasi da marketing della Silicon Valley, ma gli esempi dimostrativi che abbiamo potuto visionare raccontano oggettivamente un’innovazione di portata epocale.
In uno dei video c’è Ed, ad esempio, che appena uscito da una riunione di lavoro va in bagno, ripensa mentalmente ai dialoghi appena intercorsi, e riceve prontamente i consigli di AL: “Credo non ti sia accorto che Sheila si è irrigidita quando hai proposto modifiche al piano trimestrale, e la sua ostilità ha un po’ preoccupato il tuo capo, anche se non l’ha detto apertamente: forse dovresti includere uno dei suoi suggerimenti, per aumentare la probabilità che la tua proposta abbia successo”.
In un altro video invece c’è Joan, che torna a casa dopo un aperitivo con gli amici, rimuginando sul perché Frank continua a farle quei sorrisi ammiccanti ma non le ha ancora chiesto di uscire da sola, quando nella sua mente interviene AL: “so che ora può sembrarti una brutta notizia, ma Frank non ha alcuna intenzione di uscire con te; ti mostra del falso interesse perché gli piace la sensazione di avere un ascendente su di te, ma in realtà non ha ancora superato la sua storia fallita con Penny, e cerca solo di farla ingelosire; non rattristarti, ti assicuro che hai moltissime probabilità di incontrare uomini più interessanti e validi di Frank, ti aiuterò io a selezionarli”.
Assisted Living è questo e molto di più: un servizio che interpreta quello che vediamo e sentiamo tramite il device neuronale personale, lo correla con le nostre reazioni, i nostri stati d’animo, i nostri desideri ed i nostri livelli di felicità e serenità, e poi ci guida e ci consiglia per il meglio. Un pozzo di risposte per le domande che più ci bruciano, un sostegno per l’autostima, un pilastro per l’ottimismo.
Ed anche, ovviamente, un lussuoso sogno irraggiungibile per l’uomo comune. Il costo dell’abbonamento, di circa diecimila dollari al mese, sarà infatti appannaggio solo dei più facoltosi tra i premium members, ai quali garantirà anche una totale riservatezza ed un completo controllo sui dati, come da prassi ormai consolidata nel segmento del lusso. I clienti-utenti insomma saranno ahinoi solo i soliti professionisti dei lavori non sussidiati ad altissimo reddito, quelli che in Italia ormai il popolo chiama volgarmente “i tesserati” da quando la Dark Polo Gang ha vinto Sanremo con la canzone “La mia tessera”. E il popolo ora avrà un motivo in più per invidiare quella tessera del reddito non sussidiato, l’oggetto che più di ogni altro ormai distingue chi ce l’ha fatta da chi invece continua ad annaspare.
Ma questo servizio porta con sé una seconda rivoluzione epocale, poiché le ricadute economiche di Assisted Living interesseranno anche le fasce più ampie della popolazione. GoogleBook ha infatti aggiornato i termini di contratto per tutti gli utenti standard, che ora potranno ottenere dalla grande piattaforma un piccolo reddito mensile (circa 10 dollari nella versione USA), da aggiungere ad esempio al loro sussidio pubblico WW, che remunera l’utilizzo dei loro dati neuronali, come i pensieri, le reazioni emotive, le immagini viste, i suoni uditi ed emessi, per addestrare continuamente gli algoritmi di AL.
La presidente degli Stati Uniti Sheryl Sandberg, nella sua dichiarazione a valle della presentazione di ieri, ha insistito particolarmente su questo aspetto, con toni enfatici. “Siamo di fronte ad un enorme progresso sociale”, ha dichiarato. “È un servizio di lusso, che però porta un reddito a tutto il popolo. Più benessere per tutti, verso il progresso, nel solco del nostro valore fondante di sempre, la meritocrazia compassionevole. I più bravi innovano, ma con ricadute di cui beneficia tutto il popolo. Non possiamo che essere orgogliosi della nostra industria”.
La nuova era è cominciata. Sui social, anche da noi, freme l’attesa del popolo per attivare su ogni profilo il reddito integrativo di AL.
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